Il trapianto di capelli è un trapianto autologo perché utilizza i propri capelli ed ovviamente non sarà mai soggetto a rigetto. E’ detto infatti autotrapianto. I capelli trapiantati sono vitali e continuano a crescere perché provengono da aree della testa che non risentono dell’influenza ormonale negativa del testosterone, e mantengono questa loro libertà di crescere anche dove vengono trapiantati. E’ una tecnica sicura che consente il ripristino della propria capigliatura in maniera definitiva: l’unica precisazione riguarda l'estensione dell'area di calvizie cioè l’entità del rinfoltimento che, ma dipende dai casi, può richiedere una o tre sedute a distanza di 4 mesi una dall’altra.
Durata intervento | 3 ore |
Numero Interventi | 1 (fino a 3) |
Durata Permanenza in clinica | 4-5 ore |
Totale Medicazioni | 2 |
Trattamenti Dopo l'intervento | shampoo il giorno dopo |
Ritorno al Sociale | 7 giorni |
Esposizione al Sole dopo | 40 giorni |
TRAPIANTO AUTOLOGO (autotrapianto) DI CAPELLI VIVI
Definizione di calvizie.
La calvizie è un’area di cuoio capelluto dove, per cause diverse e particolari (alterazioni endocrine, deficit vascolari, turbe psicologiche, stress) si manifesta una perdita più o meno marcata di capelli. Per coprire una zona calva esistono diverse metodiche: l’autotrapianto, il lifting del cuoio capelluto (o detto “scalp reduction”) l’espansione del cuoio capelluto (o detta “skin expander”) con successivo lifting oppure rotazione di lembi.
I risultati delle possibili attuali tecniche chirurgiche sono di solito permanenti e possono essere straordinari: è importante che il paziente comprenda le alternative che il chirurgo estetico propone per le specifiche ed individuali esigenze. IL trattamento richiede molte visite ed, a seconda dei casi, più sedute (dipende dalla necessità di rinfoltimento), sedute che possono richiedere più mesi.
Cos’è l’autotrapianto di capelli?
E’ uno degli interventi di chirurgia estetica più eseguiti. Messo a punto negli USA quarant’anni fa, si è perfezionato negli ultimi dieci anni, consentendo una ricrescita di capelli del tutto naturale. E’ basato sulla constatazione che anche nei soggetti destinati geneticamente alla calvizie, esiste una zona (quella posteriore e laterale del capo) di “capelli permanenti”: se questi capelli “permanenti” vengono spostati nelle zone rade o calve, essi continuano a crescere a tempo indefinito.
Cosa NON è un autotrapianto?
- un inesto od un impianto di capelli sintetici;
- un innesto od un impianto di capelli umani devitalizzati;
- una protesi tricologica;
- una parrucca.
Cosa NON è un autotrapianto?
- una rotazione dei lembi,
- un lifting del cuoio capelluto, che sono interventi chirurgici di importanza e difficoltà (e costo) maggiori.
Parliamo di autotrapianto, che è la procedura più richiesta ed adatta alla maggior parte dei pazienti.
Chi esegue l’autotrapianto?
L’autotrapianto è un atto medico e deve essere eseguito da un medico-chirurgo associato ad una équipe. I trapianti che si eseguono in Italia sono identici a quelli che si eseguono in Francia, USA o Brasile. Va eseguito in una struttura medica specializzata, da una équipe affiatata ed un chirurgo esperto.
A chi è consigliato?
Ad uomini e donne con un certo grado di diradamento dei capelli e che desiderano reintegrarli in modo graduale e definitivo. Se il paziente è sano non c’è alcun limite di età per il trapianto. Circa l’80% dei pazienti che si sottopongono ad un autotrapianto ha un’età compresa fra i 25 ed i 40 anni.
Quando è sconsigliato.
Quando il cuoio capelluto è affetto da alcune gravi malattie (per es. l’alopecia cicatriziale); quando non esistono capelli nell’area donatrice (alopecia totale od universale) o ce ne sono molto pochi; quando le condizioni di salute del paziente non sono compatibili con il tipo di intervento (se il paziente è diabetico od ha difetti della coagulazione) (se il paziente è psicotico oppure se il paziente vuole un rinfoltimento immediato “da bacchetta magica” è opportuno optare per metodi non chirurgici ma protesici, cioè la “parrucca” comunque la si voglia chiamare).
Esami clinici.
Il chirurgo, che farà la consultazione pre-intervento, consiglierà alcuni esami del sangue (a volte è necessario anche un elettrocardiogramma) e indicherà quali farmaci assumere prima dell’intervento (un semplice antibiotico). Come per tutti gli interventi chirurgici, verrà indicato quali farmaci evitare (come l’acido acetilsalicilico) perché possono influenzare la coagulazione del sangue. Nelle donne si dovrà sospendere la pillola nel mese precedente e nel mese successivo all’intervento. Il fumo andrebbe sospeso due settimane prima dell'intervento, e l'astensione dal fumo dovrà continuare per tre settimane dopo l’intervento.
Dolore?
Non c’è dolore. L’intervento è eseguito in anestesia locale, ma un anestesista è sempre presente. Ci sono farmaci e tecniche per protrarre l’intervento per alcune ore senza che il paziente avverta alcun dolore. Il paziente durante l’intervento è sveglio e solitamente sente musica o guarda la televisione. Per i pazienti più emotivi, è possibile ricorrere ad una sedazione. E’ comunque utile venire accompagnati per non dovere guidare l’automobile al ritorno.
Quante sedute?
Dipende dall’ampiezza dell’area da infoltire, dall’entità della seduta (standard, estesa o “mega- session”) e dalla densità che il paziente desidera ottenere: una o due sedute (raramente tre sedute) possono bastare, vengono eseguite alla distanza di quattro-sei mesi.
Cicatrici?
Nelle zone infoltite con il micro-autotrapianto non ci sono cicatrici visibili. Nell’area in cui vengono prelevati i capelli, la cicatrice esiste (è ovvio) ma la tecnica di incisione , prelievo e sutura lascia di solito una linea sottile che progressivamente (in mesi) scompare: comunque, tale sede di incisione è da subito nascosta dai capelli adiacenti.
Si hanno capelli a sufficienza da donare?
La regione della nuca è normalmente dotata di capelli in abbondanza.
Si tratta, inoltre, di capelli orientati dall’alto verso il basso che coprono perfettamente la nuca: ciò rende possibile un prelievo anche notevole senza alcuna variazione della “densità”, dato che si sfrutta l’elasticità naturale della cute.
E’ comunque consigliabile, quando la possibilità dell’intervento è accertata e in attesa della sua esecuzione, avere i capelli non tagliati “a spazzola” per permettere il mascheramento della sede di prelievo con i capelli adiacenti.
Si hanno ovviamente situazioni estreme in cui non è possibile effettuare il prelievo: il chirurgo chiarirà allora le possibili alternative.
Effetti collaterali?
La procedura è attuata dagli anni cinquanta. Non ci sono notizie di effetti collaterali.
Rigetto?
E’ assolutamente impossibile perché il sistema immunitario “riconosce” i bulbi capilliferi trapiantati come parti dello stesso organismo. La tecnica dell’autotrapianto è basata sulla “donor dominance”: cioè i bulbi della sede di prelievo non sono sensibili ai fattori che hanno fatto cadere i capelli dell’area da impiantare e tali bulbi mantengono la loro caratteristica anche dopo essere stati “trasportati” nella nuova sede.
Durata?
L’autotrapianto dura per sempre, in quanto i bulbi trasferiti sono immuni dal rischio di calvizie: infatti mantengono questa immunità anche se trapiantati in zone dove, in precedenza, si è manifestata una calvizie.
Come vengono prelevati i capelli da innestare?
Dopo anestesia, viene prelevata una striscia di cuoio capelluto con i capelli “vivi” dalla nuca: un’accurata sutura renderà la zona del prelievo progressivamente meno evidente fino ad essere quasi invisibile nel tempo.
Come vengono innestati i nuovi capelli?
Dopo anestesia, vengono praticati nel cuoio capelluto dell’area calva un grande numero di microincisioni (vedi oltre) nelle quali, per mezzo di microstrumenti, vengono inseriti i bulbi capilliferi. Le incisioni sono in quest’area così piccole, da rendere superflui i punti di sutura. Un bendaggio verrà avvolto attorno al capo per 24 ore, per tenere i bulbi trapiantati in posizione. Non bisogna spaventarsi se si perdono alcuni capelli dopo l’intervento: è il normale processo evolutivo di crescita del capello. Da subito inizia il processo di attecchimento.
Quanti capelli si possono trapiantare in una seduta?
La striscia di cuoio capelluto prelevata viene frazionata in tanti piccoli frammenti (innesti) ciascuno costituito da 1 fino a 3-4 bulbi. (Si utilizzano diversi tipi di innesti a seconda del tipo di capello e della zona da ricoprire). In una seduta il numero medio di innesti va da 600 a 1000 e fino a 1500 ed oltre, per un totale (alla fine del ciclo di trattamento) di 3000 e fino a 4500 capelli.
Cosa vuol dire monobulbare?
Significa che viene trasferito un singolo capello per volta. E’ completamente scongiurato così il problema dei “ciuffetti” o dei “capelli di bambola” dell’autotrapianto tradizionale, ove venivano trapiantate isole di 10-20 capelli ognuna. Anche la tecnica di posizionamento e la direzione di posizionamento degli impianti aiutano a scongiurare questo “antico” effetto estetico.
Il post seduta.
Il decorso è molto agevole, non ci sono ricoveri e la sera si può dormire a casa propria. Si può riprendere la normale attività lavorativa dopo 1-2 giorni. I piccoli segni dell’intervento sono visibili per 2 settimane solo se il paziente presenta una calvizie molto pronunciata.
Accorgimenti particolari.
Nessuno. E’ consigliabile, ma questo vale per tutti, usare shampoo e prodotti per capelli di buona qualità. Il fumo andrebbe sospeso due settimane (od almeno una settimana) prima dell’intervento, e l'astensione andrebbe proseguita per tre settimane dopo l'intervento.
Primo shampoo.
Si può fare dopo 24-48 ore dall’intervento: spesso è lo stesso chirurgo (se la vicinanza geografica lo consente) a voler fare il primo shampoo in corrispondenza della prima medicazione (il paziente può anche soggiornare per una notte in un albergo delle vicinanze o nella foresteria della Day Clinic). Da quel momento lo shampoo può essere fatto ogni giorno. Nei quindici giorni successivi alla seduta è preferibile usare uno shampoo disinfettante; in seguito, qualsiasi prodotto, se di buona qualità, va bene.
Farmaci o lozioni anticaduta.
Non servono per i capelli trapiantati che non saranno mai colpiti da calvizie androgenetica, ma possono essere utilizzate per gli altri capelli “originali” ancora presenti nell’area, senza creare alcun problema ai capelli trapiantati. Si raccomandano comunque shampoo e prodotti di qualità.
Controlli periodici.
Non sono necessari: i capelli trapiantati continuano a crescere senza bisogno di cure particolari. Sono comunque gratificanti sia per chi ha eseguito l’intervento sia per il paziente che progressivamente recupera il suo aspetto originario.